«Fusione Fiat-Chrysler entro il 2014»

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  1. ROS533
     
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    «Fusione Fiat-Chrysler entro il 2014»
    Marchionne: «In Italia supereremo lo stallo nelle fabbriche» I nuovi modelli «I nuovi modelli ci aiuteranno a mantenere la quota di mercato l' anno prossimo»


    MILANO - La mossa è arrivata a sorpresa. Ma prima o poi l' aspettavano, gli analisti internazionali, e Sergio Marchionne conferma: sì, dice in conference call , «è un' interpretazione corretta» quella di chi pensa che la conversione delle azioni privilegiate e di risparmio Fiat in titoli ordinari «sia stata decisa in vista della fusione con Chrysler». Non avverrà a breve: «C' è tempo, molto tempo per valutare la soluzione migliore». Soprattutto, c' è da «aspettare la stabilità: non farei niente in questi mercati». Però per l' integrazione anche societaria è ormai solo, appunto, questione di timing . Un percorso logico e obbligato, per il Lingotto, che a questo punto ha una dichiarata data limite: «Una convergenza è necessaria entro il 2014». Sono passate poche ore dall' annuncio - l' altra sera, dopo la chiusura di Wall Street - dell' operazione di conversione. Duplice: Fiat Industrial farà la stessa cosa (a sua volta a valere dal primo gennaio 2012). Ma duplice è anche la prima «lettura» di Piazza Affari. La reazione di base è scontata: lo scarto fra le quotazioni fa scattare la corsa ai titoli che spariranno. A beneficiarne è soprattutto Industrial, che il giorno prima aveva presentato una trimestrale con utili netti raddoppiati (a 204 milioni), e per la quale poi Marchionne confermerà il rialzo dei target 2011, la politica dei dividendi, l' apertura «a possibili alleanze» (qui però la conversione «non è legata a operazioni straordinarie», vendite o fusioni che siano). Il risultato è un titolo ordinario fermo +0,6%)e un decollo verticale per privilegio e risparmio: +36% e +34%. Storia diversa per Fiat Spa. Sulla sua redditività (oltre che sui ricavi) si vede chiaramente l' effetto Detroit: se l' utile netto quest' anno risalirà a 1,7 miliardi e «certo, ci saranno dividendi», il contributo maggiore verrà proprio da lì. Il consolidamento Chrysler, però, porta pure un appesantimento del debito (quello netto sale a 5,8 miliardi dai 3,4 di giugno). E la Borsa questo rispecchia: privilegiate e risparmio su del 17% e 19%, ordinarie in picchiata a -5%. È il lato finanziario. Mentre Marchionne, con gli analisti, insiste sulla visione complessiva del «mosaico Fiat-Chrysler». Cita, a titolo di esempio, i benefici da diversificazione geografica: «Un anno fa dagli Usa veniva il 3,5% dei nostri ricavi. Oggi siamo al 47%. L' Europa pesava per il 60%. Ora è al 30%». Proprio l' Europa, però, resta il mercato più depresso. E l' Italia, cuore delle vendite continentali Fiat, è anche qui l' anello debole. Lui conferma: «Il 2012 sarà il più difficile dei prossimi anni». Ma, promette, «i nuovi modelli ci aiuteranno a mantenere la quota». I problemi nelle fabbriche? Venendo «solo da una minoranza, ho fiducia che supereremo lo stallo». Secondo il «modello Pomigliano», e in una logica sempre più globale: «Gli stabilimenti italiani saranno integrati in un unico sistema con gli altri impianti europei». Raffaella Polato RIPRODUZIONE RISERVATA **** +36 L' aumento in Borsa delle azioni privilegiate Fiat Industrial

    Polato Raffaella

    corriere.it
     
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