A Natale mi Sposo - Recensione

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  1. Fabrizio21
     
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    Che il comico lombardo Massimo Boldi si sia separato (definitivamente?) da quello che sembrava dover essere l'eterno compagno di avventure natalizie su celluloide Christian De Sica è ormai cosa risaputa, quindi, inutili, almeno fino ad oggi, si sono rivelate le speranze di vederli di nuovo in coppia su uno stesso set.
    Infatti, a seguito di quel fatidico, ultimo cinepanettone Filmauro insieme, intitolato Natale a Miami e distribuito nei cinema a dicembre 2005, l'ex Cipollino ha intrapreso da solo una solida collaborazione con Medusa.
    Collaborazione partita con il poco capito (più dalla critica che dal pubblico, in verità) esperimento Olé di Carlo Vanzina, omaggio in stile cartone animato alle commedie americane degli anni Cinquanta e Sessanta lanciato a fine dicembre 2006 proprio per sfidare Natale a New York di Neri Parenti, dopo il quale, però, la major berlusconiana - visto l'incasso buono, ma non eccellente come quello del film targato De Laurentiis - ha pensato bene di spostare il tiro verso un altro periodo della stagione cinematografica. Non a caso, i successivi Matrimonio alle Bahamas di Claudio Risi (ma su sceneggiatura dei fratelli Vanzina) e La fidanzata di papà di Enrico Oldoini, rispettivamente datati 2007 e 2008, hanno invaso le nostre sale a novembre, sfruttando proprio il periodo precedente a quello delle festività natalizie, sicuramente meno ricco di blockbuster americani e,soprattutto, commedie tricolori.
    Strategia distributiva adottata anche per questo A Natale mi sposo, il quale, diretto dal genovese Paolo Costella cui dobbiamo, tra l'altro, Tutti gli uomini del deficiente, gioca d'anticipo rispetto al parentiano Natale in Sud Africa, atteso per il 17 dicembre 2010.



    NATALE A SAINT MORITZ

    Boldi veste i panni del cuoco Gustavo, il quale, sognando di diventare un grande chef internazionale, lavora in una trattoria "molto" romana insieme al figlio Fabio alias Jacopo Sarno, l'ex pugile Rocky, interpretato da Enzo"Er Cipolla"Salvi, e il lavapiatti toscano Cecco, con il volto di Massimo Ceccherini e una passione sfrenata per le donne anziane. Combriccola che finisce a Saint Moritz dopo che Fabio ha scoperto che la sua ex fidanzata Chris, con le fattezze di Lucrezia Piaggio, è in cerca di un grande chef che le organizzi il banchetto delle sue nozze imminenti con Steve alias Simon Grechi, figlio di un banchiere svizzero cui concede anima e corpo il Riccardo Miniggio meglio conosciuto come Ric. Il ragazzo, infatti, intento a spingere Chris a cambiare idea, escogita uno stratagemma per far sì che siano lui, il padre e gli altri ad occuparsi del banchetto, senza immaginare che il vero intento di Tony, genitore della futura sposa interpretato da Vincenzo Salemme, sia quello di mandare in porto il matrimonio solo perché ha strappato una promessa di prestito al ricco consuocero.
    Quindi, mentre Gustavo vede sempre più in pericolo il sogno di gloria di dimostrare di essere un grande chef, Cecco perde la testa per Anna alias Valeria Valeri, madre di Tony, Nancy Brilli veste i panni di Sara, moglie di quest'ultimo, e Teresa Mannino ed Elisabetta Canalis quelli di Gina e Paloma, due wedding planner che hanno organizzato tanti matrimoni senza sposarsi mai.

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    SCENE(TTE) DA UN MATRIMONIO

    Ma, impegnata a ricoprire il ruolo di Patrizia, segretaria (e non solo) di Tony, abbiamo anche Loredana De Nardis all'interno di quello che si presenta immediatamente come tipico cast da commedia corale tricolore, la quale, una volta tanto, non punta a creare una nuova coppia su cui scommettere per il futuro, ma assortisce ben quattro comici destinati più volte ad incrociarsi con i loro diversi modi di far ridere.
    Si va da Ceccherini che, preso a fare il granny hunter, si concede anche un appuntamento romantico con Anna Longhi ascoltando la Reality de Il tempo delle mele, a Salvi che sguazza allegramente, come di consueto, tra rime poco eleganti e rumori fisiologici vari; passando per la napoletanità di Salemme e, ovviamente, tutto il repertorio di Boldi, il quale, tra una gag fisica e l'altra, finisce anche per essere scambiato per amante di Sara e per ritrovarsi incastrato all'interno di un pupazzo di neve... con conseguenze molto dolorose.
    Curiosamente, però, è proprio la parte comica del lungometraggio a non funzionare più di tanto, forse perché orchestrata su battute e situazioni che presentano un certo sapore di già visto (c'è anche un porcellino d'India gonfiato attraverso respirazione bocca a bocca, come fecero Christian De Sica e Massimo Ghini con una gattina in Natale a Rio), forse perché Costella, come molti altri colleghi connazionali, è un autore capace sì di raccontare tramite la macchina da presa, ma non di gestire a dovere i tempi necessari alla risata su schermo.
    Non a caso, di questo A Natale mi sposo (nato come Matrimonio alle Hawaii) la parte che maggiormente si lascia apprezzare è quella relativa alla storia d'amore tra Chris e Fabio, gradevole quanto le vicende simili raccontate in prodotti d'oltreoceano e che da sola provvede a rendere l'operazione di sicuro più riuscita dei precedenti, succitati Matrimonio alle Bahamas e La fidanzata di papà, rientranti con ogni probabilità tra le peggiori commedie d'inizio terzo millennio.
    Anche se, per i motivi di cui abbiamo parlato, la piena sufficienza non viene comunque raggiunta.

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    COMMENTO FINALE

    Saltato cinematograficamente il 2009 in quanto impegnato in ambito televisivo, Massimo Boldi torna sul grande schermo, due anni dopo il mediocre La fidanzata di papà (2008) di Enrico Oldoini, per proporre una commedia che, più delle precedenti realizzate in seguito alla separazione artistica da Christian De Sica, sembra allacciarsi alla tradizione del cinepanettone Filmauro. Con Massimo Ceccherini, Enzo Salvi e Vincenzo Salemme quali compagni d’avventura, il risultato sono circa 97 minuti che, costruiti su gag e battute ormai viste e riviste, raramente riescono a strappare risate, regalando invece una non disprezzabile parte sentimentale giovanile. Quindi, un prodotto non del tutto riuscito, anche se nettamente superiore sia al citato film di Oldoini che all’inguardabile Matrimonio alle Bahamas (2007).
     
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0 replies since 25/11/2010, 21:38   334 views
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